venerdì 25 novembre 2011

Allattamento al seno

LEGGETE, LEGGETE, LEGGETE.......

L'allattamento al seno aumenta il quoziente intellettivo (QI) dei bimbi. Lo afferma il risultato di una lunga ricerca epidemiologica svolta da Wieslaw Jedrychowski dell'università di Jagiellonian, in Polonia, pubblicata di recente sull'European Journal of Pediatrics e riportata dal magazine Scientific American.

Sono innumerevoli le ricerche che negli ultimi anni hanno dimostrato la superiorità del latte materno su quello artificiale, sia per il corretto sviluppo del bebè sia per la prevenzione di molte malattie. Ma forse il latte di mamma fa qualcosa di più che assicurare al bebè una salute di ferro. Gli epidemiologi polacchi hanno seguito per alcuni anni 468 bimbi e misurato a più riprese il loro QI incrociando questi dati con il numero di mesi in cui erano stati allattati al seno.

E' emerso che i bimbi che hanno preso il latte materno hanno abilità cognitive più sviluppate e un QI proporzionale ai mesi di allattamento: mediamente il loro QI era 2,1 punti superiore ai coetanei non allattati al seno se i bebè avevano preso il latte materno per tre mesi; 2,6  punti in più se l'allattamento al seno è durato per 4-6 mesi; 3,8  punti in più se l'allattamento al seno è durato più di sei mesi.

A una domanda, però, gli studiosi non sono riusciti a dare una risposta "chimica": qual è l"ingrediente magico del latte materno che fa la differenza aiutando lo sviluppo dell'intelligenza del bambino?
Qui la scienza arriva a ipotizzare che possa non trattarsi di un semplice composto chimico che manca nel latte artificiale. Piuttosto, potrebbe essere un 'ingrediente' complesso basato sulla qualità del latte ma soprattutto sulla speciale interazione che si crea fra madre e figlio durante la poppata.

http://www.repubblica.it/salute/benessere-donna/gravidanza-e-parto/2011/11/24/news/bimbi_pi_intelligenti_se_allattati_al_seno-25522400/?ref=HRLV-1

martedì 15 novembre 2011

Violenze sui bimbi......

MILANO - Aumenta il numero dei bambini in Italia vittime di abusi e violenze: dai 4.178 reati registrati dalla Polizia di Stato nel 2009 si è passati ai 4.293 nel 2010. Forte l'incremento dei numero dei reati sulla prostituzione minorile: 55 in più del 2009. I minori vittime di violenza sessuale nel 2010 sono stati ben 763, a cui si aggiungono 349 vittime di violenza sessuale aggravata. Si ha poi notizia di 186 bambini e adolescenti picchiati da familiari e tutori, a tal punto da richiedere assistenza medica e da far scattare una denuncia per abuso dei mezzi di correzione e disciplina; 1.004 hanno invece subito gravi maltrattamenti in famiglia, 319 sono stati abbandonati.

Fino al 20 novembre un Sms al 45501.
I dati sono diffusi da Terre des Hommes  nell'ambito della sua campagna "IO Proteggo i Bambini" per la prevenzione della violenza sull'infanzia in Italia e nel mondo, a cui è abbinato fino al 20 novembre l'SMS solidale 45501. "Nella loro crudezza i nuovi dati della Polizia di Stato delineano una situazione d'emergenza che il nuovo governo non deve trascurare, o addirittura aggravare con ulteriori tagli alla spesa sociale per le famiglie, i Comuni e gli enti che si occupano di protezione dei bambini" sostiene Raffaele Salinari, presidente di Terre des Hommes. Terre des Hommes sta anche sensibilizzando i Comuni d'Italia proponendo un Manifesto, redatto insieme al CISMAI (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento all'Infanzia ), che impegni le istituzioni locali a considerare la prevenzione contro la violenza sui bambini e la loro protezione una priorità ineludibile.

Gli scopi. L'intento di Terre des Hommes, organizzazione da 50 anni attiva nella difesa dei bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall'abuso e dallo sfruttamento e per assicurare ad ognuno scuola, educazione informale, cure mediche e cibo, vuole sensibilizzare le istituzioni e il grande pubblico sull'importanza della prevenzione degli abusi sull'infanzia e far diventare ciascuno di noi "Custode dei Bambini", in Italia e nel mondo. La Giornata Mondiale per la Prevenzione della Violenza sui bambini, organizzata da Terre des Hommes si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

La missione. Attualmente Terre des Hommes è presente in 72 paesi con oltre 1.200 progetti a favore dei bambini. La Fondazione Terre des Hommes Italia fa parte della Terre des Hommes International Federation, lavora in partnership con ECHO ed è accreditata presso l'Unione Europea, l'ONU e il Ministero degli Esteri italiano

http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2011/11/15/news/reati_ai_danni_dei_bambini_i_numeri_sono_allarmanti-25027762/?ref=HREC2-3

mercoledì 2 novembre 2011

Steve come papà

Tutti sanno chi era Steve Jobs.....molti lo acclamano, tanti lo odiano per alcuni è indifferente.
Personalmente penso che era un uomo come tanti con delle paure naturali che, anche a me, alcune volte, passano per la mente.
Leggendo l'elogio funebre scritto dalla sorella c'è un passaggio che mi ha colpito veramente molto e vorrei condividerlo con voi, tradotto era più o meno così "Guardava negli occhi i suoi figli e sembrava non riuscisse più a staccare lo sguardo da loro».
La paura più grande che ti logora dentro quando sei malato o in punto di morte ed hai dei figli ancora piccoli è quella di non riuscire a dare loro tutto ...... ma proprio tutto quello che vorresti.

Io speriamo che mela cavo !!!!! (mela morsicata ovviamente)

giovedì 20 ottobre 2011

Ritorno al lavoro

Oggi finalmente sono tornato al mio lavoro.....bello bellissimo soprattutto per quella voglia di ritorno alla normalità che aspettavo da molto tempo.
Una cosa su tante mi mancava del mio lavoro ...... il ritorno a casa dai mostri!!!!!

giovedì 13 ottobre 2011

Un articolo inquietante

Su Repubblica.it ho letto un articolo abbastanza singolare dal titolo "Padri hacker e madri 007 così i genitori spiano i figli".
In breve, ma invito tutti a leggerlo per intero, l'articolo descrive come la nuova generazione di genitori è costretta a violare i pc,  i profili dei social network o peggio ad assoldare investigatori privati per capire come crescono e si rapportano con il mondo esterno i propri figli. 
I genitori coinvolti si giustificano per le "invasioni" nella privacy dei loro figli adducendo motivi legati al controllo della vita dei ragazzi, al fine di evitare brutti incontri e, visto che ormai la comunicazione verbale figli-genitori si è interrotta, cercano nuove strade per avere ancora un posto in prima fila, pertanto, molti di questi genitori hanno trasferito sul web le occasioni di incontro con loro.
Il discorso si ripete ed il problema è sempre lo stesso, come più volte ho ribadito nei precedenti post (dodici anni e padre consumista), dopo anni passati a negare la nostra presenza, improvvisamente ci accorgiammo che il nostro pargolo comunica meglio con il branco (a volte anche di sconosciuti) che con i suoi genitori.
Alcuni motivano questa mancanza di dialogo con l'onnipresenza del computer che porta all'isolamento e all'annullamento della conversazione.
 Personalmente, non sono d'accordo con questa teoria, anche perchè la volontà degli adolescenti di confidarsi più con gli amici che con i genitori ha radici vecchie come il mondo che nascono anche prima del pc.
I social network hanno cambiato la dinamica ma la sostanza è sempre la stessa, la classica frase, papà cinquantenne ad un figlio quattordicienne, " a' papà tu non capisci niente della vita" sicuramente non è stata coniata sul web.
Ribadisco, a costo di essere noioso, il problema non è il pc (oggi) o la televisione (ieri) o il bar (ieri l'altro), il problema, secondo me, sta nella mancata presenza costante nella vita dei bimbi da parte dei genitori e nella mancata fiducia da parte dei figli, fiducia che come il rispetto, non è innata nè un atto dovuto, ma si conquista piano piano, nel tempo...
Come sempre, aggiungo,  il guaio non sta nell'oggetto ma nell'utilizzo che se ne fa.

http://www.repubblica.it/cronaca/2011/10/12/news/mamma_spia-23080765/?ref=HREC1-6

mercoledì 5 ottobre 2011

Il bello del blog

Il bello di essere amministratore di un blog, di un sito, di un forum o semplicemente appartenere ad un social network, è la possibilità di potere esprimere e, di conseguenza, condividere con tutti, amici, parenti, conoscenti e sconosciuti, i propri pensieri e sentimenti.
Io, per esempio, ieri, a due mesi dal trapianto, mi sentivo talmente felice per come mi sta andando la vita, che ho deciso di esternare a tutte le migliaia di lettori e lettrici del mio blog i miei sentimenti. Questo si chiama libertà di pensiero e di espressione, fondamenta sulle quali si DEVE basare un libero stato democratico.
Salvo che, in questi giorni, leggo che il governo in carica decide di riproporre una legge contro la libertà di espressione sui mezzi di informazione come giornali, blog o siti web in generale, la cosiddetta "Legge bavaglio".
Pur non volendo dare una connotazione politica a questo blog, (nasce per e con altri scopi) non voglio esimermi dal commentare una legge, a mio parere, completamente errata, che mina le basi di un Paese libero e democratico come il nostro.
E' vero che la classe politica, sia di destra che di sinistra, ci ha spinto ad un totale disinteresse per le sorti del nostro Paese, ma é anche vero che un paese prigioniero di censure, comunque esse vengano esercitate o intese, non è un buon posto dove vivere o da consegnare ai nostri figli.
Se possiamo, in qualunque modo lecito, abbiamo il dovere di sensibilizzare chi non sa o non ha ben capito cosa sta succedendo intorno a noi ed a cosa andiamo incontro con il nostro disinteresse.
Non dobbiamo assolutamente esercitare politiche basandoci su convenienze "dell'oggi", ma guardando al nostro futuro e, soprattutto, a quello dei nostri figli.

domenica 2 ottobre 2011

Bamboccioni......o no !?!

In questi giorni i giornali hanno ampiamente discusso dell'episodio dei genitori di Mestre che si sono rivolti a un'associazione di consumatori per indurre il figlio quarantunenne, "sistemato" e con uno stipendio sicuro ad andarsene di casa. 
Le statistiche dichiarano che l'età media in cui i figli escono dalla casa materna (e paterna), in Italia, è di 31 anni. E circa un terzo di coloro che hanno 34 anni  vive ancora con i genitori.
Negli altri Paesi Centro e Nord europei, dove però lo Stato, nonostante la crisi del Welfare, li sostiene maggiormente, i ragazzi escono di casa da giovani a circa venticinque anni.
Nel caso del quarantunenne allontanato di casa dai genitori non mi ha stupito tanto la"resistenza" del figlio-adulto, ma la ribellione dei genitori. 
Perchè in fondo, io credo, che a noi genitori avere i figli in casa piace, perché i figli sono sempre i nostri figli. 
Alcune volte, ad esempio, capita che i mostri vadano per qualche ora dai nonni, il primo quarto d'ora passa felice ed in silenzio, si può anche leggere o stare fuori in giardino tranquillamente, dopo di che la casa sembra vuota, silenziosa e senza più vitalità......dopo un pò rivoglio i miei bimbi frastuono compreso.
Non voglio immaginare loro grandi che vanno via di casa definitivamente e che lasciano me e mia moglie soli, anche se questo sò che questa é legge di natura, mi farebbe sentire troppo vecchio.
Vabbè per ora hanno sei e due anni e me li godo così...passerà ancora moooooltoooo tempo finchè saranno grandi tanto da andarsene....poi si vedrà......poi chissà....poi magari.....magari compreremo una casa più grande.

lunedì 26 settembre 2011

I quaranta urlanti

I Quaranta ruggenti e i Cinquanta urlanti sono quei forti venti provenienti da ovest che s'incontrano rispettivamente tra il 40º e il 50º parallelo e tra il 50° e il 60° parallelo dell'emisfero meridionale (fonte Wikipedia).
Questa è la definizione che ho trovato sulla onniscente enciclopedia on-line ma, alla voce quindici urlanti, la stessa onniscente non sa dare risposte......ma stavolta a questo posso ovviare con il mio sapere (!).
I quindici urlanti altro non sono che gli invitati al sesto compleanno del mostro grande.
Poco prima dell'arrivo dei quindici si presenta a casa un'ignara animatrice dalla faccia gentile e dall'aspetto pacato che inizia a preparare palloncini, addobbi, teatrino e giochi vari che restano in ordine appena quanche minuto.
Alle 17:00 in punto, si riversa in casa l'orda urlante  e, come disse una volta la tata, "assisto ad una scena allucinante".
I genitori sono paralizzati sui divani, la povera animatrice riesce per qualche minuto a dominare la folla proponendo trucchi di magia ed un teatrino con pupazzi ma, dopo appena trenta minuti, i primi mostri scappano in giardino, restano solo i più miti ed il festeggiato (solo perchè non aveva modo di fuggire).
Dopo altri trenta minuti, con l'arrivo delle patatine e delle bibite, la folla si scompone in modo caotico.
Dopo questa prima pausa la "povera" cerca di ripendere il controllo della folla e devo dire che ci riesce usando un trucco niente male ..... fischietto da arbitro nelle orecchie.
La folla è sedotta da palloncini e tatuaggi fino all'arrivo dei mangerecci......nuova ordata famelica.....questa volta con la partecipazione dei genitori.....un delirio collettivo.
La "povera" ormai non ha più nessun potere sulla folla, l'unico bimbo a restare calmo ha solo qualche mese e sta in braccio alla sua mamma, dal suo fischietto esce solo un sibilo ed il suo sguardo spento non dice niente di buono, infatti, dopo l'apertura dei regali e il taglio della torta,  con una tecnica già vista al capitano Kirk di Enterprise, si teletrasporta fuori, via, lontano dagli urlanti (sigh!).
La serata è stata lunga ma, sotto le macerie di un soggiorno ridotto a brandelli, ho trovato il mostro più grande di un anno e con un sorriso a 360 gradi,  si avvicina e mi dice "una festa bellissima papà ..... ti sei divertito ?" ed io "si amore .... ma sarei stato più contento se tu fossi nato il 29 di febbraio".

lunedì 19 settembre 2011

Dietro un grande uomo.....

Invidia è questa la parola giusta......si lo so l'invidia non è un bel sentimento da provare, lo dicono tutti e c'é scritto anche sugli adesivi dei camion "Invidioso crepa", ma mi spiace non posso fare a meno di invidiare un mio caro amico, il perchè è presto detto.
Lui, per lavoro, progetta e ristruttura immobili ...... da casa......ha lo studio a casa, immaginate cosa già questo vuol dire non avere a che fare con il traffico mattutino all'ora di punta.
Quando è troppo annoiato dal suo lavoro, esce a piedi e va a fare la spesa, oltre che due chiacchere con i vari bottegai del paese. All'uscita della scuola va a prendere la figlia, lo hanno visto (mia moglie) vestito con una tunica bianca stile tunisino che spettegolava amabilmente con la mamme delle compagnette della figlia.
Quando lo stress (!) gli è arrivato al massimo prende il suo camper e scompare con la famiglia per tre o quattro giorni in posti noti solo a pochi.
Un caldo pomeriggio di luglio, di ritorno da una massacrante giornata di lavoro, vado a trovarlo per recuperare un pezzo di famiglia e lo trovo che, in abiti da giardino e con un cappello di paglia a tesa larga, dava l'acqua al prato.
La mia invidia era al massimo, anche perchè notavo con sommo piacere che anche il resto della mia famiglia (mia moglie) certo non si stava ammazzando di lavoro,  fu allora in quella occasione che mi venne in mente una massima che dissi ad alta voce "Dietro ad un grande uomo c'è sempre una grande donna"......da lontano una voce di donna (la sua di moglie) ..... si ma "Dietro ad una grande donna ci sta una buona dose di camomilla, valeriana e tranquillanti vari"

giovedì 15 settembre 2011

L'Italia che verrà

"L'Italia ha un presidente del consiglio che molto probabilmente un giorno sparirà. Se falliranno scudi, legittimi impedimenti, lasciapassare concordati con le opposizioni  -  sottovoce da tempo se ne parla  -  un giorno fuggirà. Il referendum di maggio è stato un segnale ignorato. C'è una parte del Paese che lo sa. Come diciamo da tempo, oltre e prima che politico il danno devastante di questo esempio di condotta è culturale. Noi qui a convincere i nostri figli che la decisione dei professori non si discute, che se in greco o in disegno ti bocciano non si fa ricorso ma si studia di più, che se ti fanno la multa perché hai parcheggiato in terza fila la devi pagare, che le regole si rispettano, che non si salta la coda con un trucco e non importa se gli altri lo fanno. Che le decisioni delle autorità si rispettano. Un lavoro di resistenza improbo, nel mondo dei Lavitola. Facciamolo per i nostri figli, per il tempo che verrà: resterà traccia, sappiatelo, di chi ha detto di no."
Non ho niente da aggiungere ad un commento scritto da un mostro sacro del giornalismo come Concita De Gregorio, voglio solo affermare con forza che sono pienamente d'accordo con lei e spero che lo siano in molti.

lunedì 12 settembre 2011

La luna di miele è finita.......

Posso ufficialmente affermare che, da oggi, la luna di miele fra me e la mia dolce metà è finita......
Ricordo che tutto iniziò appena dimesso dall'ospedale, quando, tornato a casa, fui pervaso da uno splendore accecante, ebbene sì,  la MIA casa brillava come se fosse appena passato Mastro Lindo ed i bimbi, lavati puliti e pettinati, sembravano Qui, Quo e Qua al pranzo di natale, mancava solo il fiocco rosso al cane e le coccarde ai gatti.
Ricordo ancora, come fosse ieri,  le colazioni a letto appena svegliato e, se non ho sognato, anche di una cena a letto.
Ricordo che lei passava gran parte del suo tempo in cucina a prepararmi i miei piatti preferiti o stava seduta vicino a me a chiaccherare o a farmi le coccole, e puliva...puliva....puliva non mi faceva mancare niente.
Poi una sera di fine agosto, a cena con amici, ebbi a dire: "Ragazzi, mi dispiace, non ho più argomenti di conversazione, mia moglie è diventata una moglie perfetta !!!!" . D'un tratto, udii nell'aria un debolissimo suono, quasi impercettibile, come un CRACK......ops, qualcosa si era spezzato, ma tutto pensavo fuorchè a spezzarsi potesse essere l'incantesimo mogliesco.
Dal giorno successivo, mi ritrovai, come d'incanto, a prepararmi la colazione al volo, cucinare, apparecchiare, sparecchiare la tavola e fare la lavastoviglie, tutto questo nell'arco di tempo di qualche giorno.
Comunque sono contento, questo significa che sto piano piano tornando alla normalità e non sono più il malato da accudire, ma soprattutto, sono contento per un'altra cosa, forse più importante.....ho di nuovo argomenti di conversazione da usare con gli amici e per i miei post.

martedì 6 settembre 2011

Tempo di scuola

Fra meno di dieci giorni mostro grande va a scuola, ma non una scuola tanto per dire va alla prima classe delle elementari !!!
Più si avvicina il fatidico giorno e più crescono le ansie .....del bimbo viene da dire!!  certo poverino si prepara ad affontare una nuova avventura.......macchè le ansie maggiori sono dei genitori.......che scuola sarà, l'insegnante è preparata, sarà burbera o simpatica, fra i compagni ci saranno i soliti bulletti o saranno tutti bimbi bravi ??
Allora che si fa per vincere le ansie genitoriali o quelle da distacco del bimbo??
Un esperto in materia (!) suggerisce di dotare il proprio figliolo di..... UDITE UDITE un cellulare......si, certo, quello strano attrezzo, che ancora non si è capito bene se può provocare qualche malattia
Ma non dalle scuole medie, che tutto sommato potrebbe starci, ma dalla materna in poi, ovvero dai tre anni in su.
Il luminare sostiene che, i vecchi medodi di dare al bimbo la foto dei genitori o un oggetto che appartiene alla mamma o al papà o meglio ancora  il numero di telefono di casa o ufficio per tranquillizzare il bambino, oggi non sono più sufficienti !!! potrebbe essere necessario fornire un bel telefonino per fare sentire il bimbo più vicino ai genitori.
Basta con questi oggetti obsoleti, con questi medodi "della nonna", a tre anni ci vuole il telefonino.....magari uno smartphone che faccia le videochiamate su skype in ufficio o mandi gli mms alla mamma durante la lezione.
Fortunatamente lui, il mostro, non sembra battere ciglio ed affronta tutto con una semplicità disarmante.....come sempre del resto....non so come faccia ma credo che per quest'anno ci siamo risparmiati un cellulare nuovo.

martedì 30 agosto 2011

Felicità è giocare all'aperto

"Non correre che ti fai male”, “Scendi subito da quell'albero”, “Non ti allontanare”, “Non toccare", sono ammonimenti che chiunque ha sentito rivolgere ai bambini ma, sebbene motivati dall'intenzione genitoriale di evitare traumi e cadute varie, soffocano il naturale istinto dei bimbi al gioco libero e, secondo uno studio commissionato dall'American Journal of Play che indaga l’impatto della diminuzione del gioco libero e en plain air, questo comporterebbe conseguenze negative sullo sviluppo fisico, mentale e sociale dei piccoli.
IPERPROTETTIVITA' E DEPRESSIONE - Insomma l'ansia dei genitori di evitare qualunque brutta esperienza ai propri figli diventa un invalicabile impedimento al gioco libero e all'aperto. La paura dell'esterno e degli estranei fanno sì che un padre e una madre anziché vigilare giustamente sulle attività ludiche dei propri pargoli si trasformino in sorveglianti implacabili che precludono loro le utili e sane esperienze del gioco tra simili. Secondo Peter Gray, psicologo del Boston College e autore della ricerca che ha aggregato e analizzato gli studi sul gioco degli ultimi decenni, "negli ultimi cinquant'anni le possibilità di giocare liberamente per i bambini sono diminuite sensibilmente negli Usa e negli altri Paesi sviluppati" e proprio da questa carente attività giocosa deriverebbe l'aumento di depressione, suicidio e narcisismo tra i giovani e i giovanissimi.

GIOCARE PER VIVERE - Il gioco riveste un ruolo molto importante nello sviluppo dei bambini e rappresenta una sorta di addestramento alla vita sociale e di palestra per sviluppare e mettere alla prova le proprie capacità. Esplorazioni, risoluzione di problemi pratici, gestione delle proprie emozioni, accettazione delle regole e delle gerarchie sono esperienze che i più piccoli devono fare, o meglio dovrebbero, per imparare quelle che sono le regole base della vita e per migliorare la propria attitudine ai rapporti sociali.

LE PAURE CHE FERMANO IL GIOCO - Diversi studi nel corso degli anni hanno osservato il declino del gioco libero e hanno cercato di individuarne le cause. Crimini, molestie sessuali e traffico stradale sono i principali timori espressi dalla maggior parte dei genitori. Altri hanno individuato nella televisione, nei videogiochi e in internet le sirene che attraggono i bimbi, chiudendoli in casa. Ma è altrettanto vero che un bambino o un ragazzino al quale è vietato uscire a giocare trova in questi supporti una minima consolazione ludica. Un'altra pista è quella che porta alla scuola e all'elevato numero di ore che i giovanissimi vi trascorrono e alle attività indirizzate verso la vita adulta che occupano le loro giornate, che assomigliano sempre più a quelle di manager in miniatura che a quelle di bimbi spensierati.

Emanuela Di Pasqua
Corriere della Sera
30 agosto 2011

http://www.corriere.it/cronache/11_agosto_30/felicita-bambini-studio_d3aa5974-d303-11e0-874f-4dd2e67056a6.shtml


lunedì 29 agosto 2011

Iper......

Incredibile!!!!! leggete questo articolo su sito de "La Repubblica"  (link in basso), questo, secondo il mio modesto parere, conferma che ormai viviamo in una società ipercinetica, ipertecnologica, ipertutto e facciamo fatica a riconoscere che poi alla fine a farne le spese sono solo i bambini.
In america, loro, hanno paura e li sedano .......... NO COMMENT !!!!!
Noi non possiamo e non dobbiamo ignorare i nostri figli ...... sono la cosa più preziosa che abbiamo !!!

http://www.repubblica.it/salute/medicina/2011/08/23/news/bimbi_troppo_attivi_e_distratti_la_sindrome_che_fa_paura_all_america-20743219/?ref=HRLV-1

giovedì 25 agosto 2011

Dal "pater familias" al padre chioccia

Leggevo (in questi giorni non posso fare altro !!!) un articolo su "La Repubblica" di Anais Ginori il quale commentava un  libro dal titolo "La guida del giovane papà" di P. Antilogus.
Il libro descrive i cambiamenti dei papà moderni nei confronti del "problema" bebè avvenuto nell'arco di appena due generazioni.
"Un tempo eravamo tenuti alla larga, considerati inutili, almeno per gran parte dei primi mesi di vita del bambino, oggi, se dici che non vuoi entrare in sala travaglio con tua moglie rischi il divorzio" dice l'autore.
Uomini mutanti che hanno dovuto reinventarsi un ruolo, partecipare ai corsi preparto, imparare a cambiare i pannolini ed a sostenere le mogli nell'importante compito di allattare la prole.
Certo, anche le alzatacce notturne e le passeggiate per fargli fare il ruttino non sono cosa da poco, ma ormai i papà moderni affrontamo anche questo (più o meno !!!!).
I papà di oggi sono molto più apprensivi e presenti nella vita dei figli, in alcune occasioni sono più richiesti delle mamme.
Ora mi chiedo, adesso che finalmente abbiamo scardinato il monopolio delle mamme nella vita dei nostri figli,  c'è per caso qualcuno che rimpiange le famiglie di una volta dove il padre, quando tornava dal lavoro, non faceva niente in casa, si scialava sul divano, cenava, si fumava una bella sigaretta e si andava a coricare magari in un'altra stanza per non sentire i bimbi che piangevano durante la notte ???? (sigh!!).

A proposito, l'autore, che nel frattempo ha affrontato tutte le fasi di crescita dei figli ed è arrivato ad avere un figlio adolescente, ha scritto anche un altro libro dal titolo "Ti illudi che il grosso sia passato, invece il peggio deve ancora arrivare"........

domenica 21 agosto 2011

La mia torpedo blu

Il problema più grosso al momento sembra essere la pulizia e la disinfettazione di tutte le superfici con cui vengo a contatto.
Pulire la casa è stata un affare relativamente semplice, cosa ben diversa é stata la pulizia della macchina della mia dolce metà !!!
Decidiamo di portarla a lavaggio (la prima volta dall'acquisto leggasi tre anni), appena arrivati ci viene incontro un indiano che con un italiano stentato ci dice di raccogliere tutto quello che c'è dentro l'abitacolo........panico !!!!!
Passo a inventariare il contenuto:
- almeno tre set di colori a matite ed un set di colori a spirito,
- album da disegno, libri ed accessori,
- 1/2 kg di briciole di pane, biscotti e crackers,
- 1 kg almeno di sabbia,
- 2 cappellini da mare,
- 1 bracciolo,
- catene da neve,
- cd musicali ovviamente senza custodia e senza titolo scritto fuori,
- un paio di ciabatte,
- un cucchiaino,
- un pentolino giocattolo,
- una, dico una, scarpa da tennis,
- scontrini, liste di spesa e "pizzini" come se piovesse,
- varie ed eventuali.
Una fatica da niente confrontata a quella dell'indiano che ha dovuto completare l'opera.
Alla fine dell'impresa il poveretto si avvicina ed esordisce, sempre in un italiano incerto "signora costo normale 10€ ma sua macchina troppo sporca prego 15€"
Si certo ..... ma, arrivederci fra tre anni !!!!!!

martedì 16 agosto 2011

Grazie a tutti

Finalmente a casa...... dopo circa dieci giorni di ospedale finalmente a casa.
Dopo tante speranze ho un rene nuovo, la cosa più bella che mi potesse capitare.
Il rientro a casa è stato meraviglioso...... amici, parenti, semplici conoscenti e persone che non sentivo da tempo, tutti intorno a me ed alla mia famiglia in un unico sentimento di affetto......uno spettacolo che scalda il cuore e ti fa stare bene.
Ovviamente è stata veramente speciale l'accoglienza dei miei figli che, come al solito, hanno dentro di loro una forza che ti fa passare tutto quello che di male o di negativo hai in quel momento ......... e la mia dolce metà che ......ummmhhh ........non dico niente solo per non fare venire il diabete a molti.
A questo punto vorrei ringraziare tutti, dai medici agli infermieri, dai parenti agli amici tutti, chi c'era e chi no, ma soprattutto, un grazie enorme va a chi ha donato i suoi organi ed ha permesso questo miracolo, che riposi in pace fra gli angeli.

GRAZIE

http://www.aido.it/

lunedì 8 agosto 2011

Saluti a tutti

scusate cari lettori, non sono in vacanza ma sono stato trapiantato, appena staró meglio ci risentiremo.

martedì 2 agosto 2011

Dodici anni

Leggo da un quotidiano locale di una bimba di dodici anni che per "punire" la mamma, che l'aveva rimproverata per avere l'abitudine di ricasare la sera tardi, e non alle VENTUNO come invece le avevano richiesto, scappa di casa e sta fuori una notte intera.
Ritrovata (per fortuna) dalle Forze dell'Ordine è stata riportata a casa dove la madre l'ha accolta con un comprensivo sopriro di sollievo.
"Per lei niente ceffoni, ma una ramanzina quella sì. Se l'è davvero meritata" cita il quotidiano*.
Il lieto fine della vicenda non impedisce chi legge un commento sull'accaduto, ovvero se a primo acchitto il dito viene puntato sulla bravata della bambina e la mamma risulta essere la parte offesa, mi piacerebbe spingermi un pò oltre.
Quando io avevo dodici anni (ma forse anche tredici) il massimo che mia madre mi permetteva era di stare in cortile, quindi luogo chiuso e ben vigiliato, fino alle ventuno, ovviamente era estate durante le vacanze, in inverno la mia casa, e poi a turno quella dei miei amici, erano i nostri posti di incontro (lascio all'immaginazione il caos che regnava).
Quando poi si decideva di uscire in pizzeria erano i genitori che a turno ci accompagnavano e ci venivano a prendere.
Certo i guai sarebbero potuti capitare lo stesso, ma sicuramente in questo modo un pò meno.
In questo comportamento dei genitori c'è molto tempo speso e pazienza, cosa che oggi, molti genitori, spinti dai ritmi frenetici di questa società sembrano avere perso. I ragazzi di oggi sono i figli di quei genitori tipo "ti do 50€ così fai quello che vuoi basta che mi lasci in pace"........poi, come già scritto in un altro post, improvvisamente, quando capiamo che la vita dei nostri figli ci sta sfuggendo di mano, proviamo a dare la classica raddrizzata.
Non funziona così, bisogna rendersene conto, i figli vanno seguiti sempre, con pazienza e sacrifici, non sono pupazzi con cui giocare quando ci va. Bisogna essere sempre presenti in tutte le loro fasi di crescita se si vuole che i nostri figli diventino poi persone normali in una società civile.

* La Sicilia edizione di Catania 02/08/2011

lunedì 1 agosto 2011

Un tranquillo week-end di........

Dopo una lunga settimana di lavoro finalmente arriva il sabato e la domenica e giusto per stare tranquilli si va al parco avventura !!!!!
Per chi non lo sapesse si tratta di percorsi in cima ad alberi a diversi metri di altezza da fare legati con delle corde, carrucole e funi d'acciaio nella speranza ovviamente che tutto funzioni bene.
Sveglia è ovvio, manco a dirlo, molto presto, bisogna preparare da mangiare (quantità stile esercito ......americano) sistemare i bimbi, caricare la macchina.....ma finalmente si parte, insieme ad altri amici complici e sventurati (provate ad immaginare chi è il complice e chi lo sventurato!)
Allora adesso si arriva, e nell'esatto istante in cui si spegne il motore della macchina, dagli sportelli escono tre belve veloci, figlio grande, figlio piccolo ed amichetta dei due che fanno perdere le loro tracce dopo appena trenta secondi, seguono a ruota ....con calma, ma con molta calma, le mamme.
I papà aspettano il camion dei trasclochi !!!! stiamo fuori una giornata intera dicono loro.... vuoi che magari ci manca qualcosa??? portiamo solo lo stretto indispensabile !!! tranne i piatti dove mangiare....pensano a tutto loro qualcosa puo'sfuggire !!!.
Dopo un ora passata con il naso all'insù a guardare i figli che imitano Tarzan finalmente si mangia e si sta un pò tranquilli.......
nooooo!!!!! ma certo.....cosa vado a pensare ..... si gioca a palla, frisbee, nascondino, acchiapparella.....ma che mangiano uranio impoverito 'sti bimbi????
Alla fine dopo, una lunga ma lunga, passeggiata nei boschi si fa rotta verso casa, nel frattempo loro in macchina dormono noi NO, poi arriviamo a casa loro dormono noi NO..... angioletti di papà.
Arriva l'ora di cena poi finalmente a letto.....ma loro hanno dormito non sono stanchi LORO......
Domenica si replica .......si va al mare...... stessi personaggi, stesso menù (a proposito dimenticavo la chef consiglia insalata di riso, "parmiggiana", dolce frutta e caffè stile pranzo di Natale......per stare leggeri al mare si sa !!!)  e ovviamente stesso camion dei traslochi.
Per fortuna oggi è lunedì sono al lavoro e almeno mi riposo......
A dimenticavo io ho passato un tranquillo week-end di ......relax perchè sono stato con la mia famiglia ed i miei amici e non volevo nient'altro.

venerdì 29 luglio 2011

La parola magica

Mio padre mi raccontava che a mio nonno si dava del Voi, io a mio padre davo del tu ma non mi ricordo che nè lui nè i padri dei miei amichetti erano particolarmente coinvolti nei nostri giochi.
Ricordo anche che, quando i nostri papà tornavano stanchi dal lavoro e noi bambini volevavo giocare con loro, le mamme prontamente ci allontanavano per non disturbarli.......erano stanchi!!!!!
Oggi io quando torno dal lavoro, con il mal di schiena, 120 Km sulle spalle e un velo di mal di testa apro la porta di casa e sento queste parole:
- BABI (figlio piccolo di due anni), 
- PAPI (figlio grande di sei anni)
che miscelato suona alle mie orecchie come un'unica parola..... BAPI !!!
improvvisamente la schiena non fa più male ed il mal di testa solo un ricordo la  stanchezza passata .......allora è BAPI la parola magica che fa passare tutto e fa dimenticare la stanchezza e lo stress del lavoro.
Bisogna ricordare che il tempo passato con i figli non è mai perso e che comunque non torna più, restano solo i ricordi ed i rimpianti di aver lasciato qualcosa ancora da fare.......

mercoledì 27 luglio 2011

Co-sleeping atto secondo

L'articolo di ieri di Repubblica in merito ai benefici del co-sleeping, ovvero figli che dormono nel lettone dei genitori, è sembrato a molti la dichiarazione della scoperta dell'acqua calda .......
Ma, come è giusto che sia in questo blog, si deve dare spazio anche al punto di vista dei papà.
Parlo ovviamente dall'alto della mia esperienza di un papà che dorme ormai da anni sulle cuciture del materasso tipo Eta-Beta, fino ad ieri sera, per dirne una, eravavo in quattro nel lettone incastrati in diverse direzioni.
Credo che il "cambio d'uso" del lettone, da alcova a nido, deve essere pienamente condiviso da entrambi i genitori, si rischia altrimenti di rendere difficile una condizione, già di sè molto particolare, come l'arrivo di un figlio che, per antonomasia, cambia gli equilibri all'interno di una famiglia.
La coppia si trova dunque separata da un bimbetto che richiede attenzioni tutta la notte, l'unico contatto fisico si riduce a quello alluce-alluce. 
Se per qualcuno quest'unico contatto basta.......mmmmhhhhhh.......non credo che a qualcuno basti.
Bisogna dare il giusto peso anche alla sfera intima del rapporto di coppia, e se la presenza del bimbo nel lettone rischia in quanche modo di minare gli umori familiari si deve sicuramente trovare un compromesso.
Sicuramente la crescita corretta dei nostri figli è il nostro unico scopo ma anche il matrimonio non deve essere messo da parte. 
Il problema, io ritengo, non è da cercare nella presenza o meno nel lettone del bimbo, ma nella voglia della coppia di ripristinare gli equibri alterati di cui parlavamo prima.
La coppia deve impegnarsi a far tutto affinché la presenza del bimbo non diventi la scusa "del malditesta" come molte volte accade; difatti, questa situazione, spesso, porta il papà a vivere male questo periodo, spingendo la madre ad una separazione prematura dal figlio durante la notte.

martedì 26 luglio 2011

Nel lettone con mamma e papà

Nei primi mesi di vita del bambino i genitori farebbero qualsiasi cosa pur di farlo smettere di piangere. Spesso, a meno di non avere a che fare con un piccolo Attila, la soluzione per calmarlo è portarlo a dormire nel lettone. Per anni pediatri e psicologi hanno sconsigliato ai genitori il "co-sleeping", convinti che questa abitudine danneggiasse l'intesa sessuale della coppia e l'educazione dei figli. Eppure molti bambini, fino alla metà del secolo scorso, hanno dormito con mamma e papà, spesso per motivi economici. L'usanza, secondo due studi del 2006, appartiene al 93% dei bambini fra i tre e i 10 anni, per ragioni unicamente affettive.

Oggi una ricerca della Stony Brook University di New York, pubblicato su Pediatrics, riabilita quest'usanza così dura a morire, sostenendo che abituare i bambini a dormire tra le lenzuola che odorano di mamma e papà non comporti per loro alcun effetto collaterale. "Madri dello stesso livello sociale educano i bambini esattamente nello stesso modo - spiega la coordinatrice della ricerca Lauren Hale - indipendentemente dal fatto di farli dormire con sé o no".

Lo studio ha preso in esame 944 coppie non abbienti con un figlio di un anno, monitorandone nel lungo periodo la situazione psicologica e le abitudini legate al sonno. Dai dati è emerso che i bambini che avevano dormito nel lettone avevano raggiunto lo stesso livello di sviluppo comportamentale e cognitivo di quelli che avevano sempre dormito da soli. L'Associazione americana
di pediatria si è sempre schierata contro il co-sleeping nei primi mesi di vita spiegando che quest'abitudine aumenta il rischio di sindrome della morte improvvisa del lattante, che colpisce nel primo anno di vita ed è tutt'ora la prima causa di morte tra i piccoli nati sani, ma la Hale precisa che "la scoperta non è in contrasto con queste raccomandazioni, perché lo studio si è concentrato su bambini che avevano già compiuto un anno".

Ci sono tuttavia pro e contro legati al bed-sharing. Secondo alcuni pediatri favorisce l'allattamento al seno e migliora il rapporti tra madre e figlio, secondo altri stressa i genitori e stravolge le abitudini del bambino, facendolo sentire a disagio quando è costretto a dormire da solo. "Attraverso il lettone - spiega lo psicologo Maurizio Brasini - scorrono i momenti cruciali del ciclo vitale di una famiglia. Prima sarà il talamo di due amanti, poi un pancione occuperà una parte dello spazio comune, e poi ancora si trasformerà in nido. Il letto è uno spazio importantissimo ma è sempre e comunque solo un letto. L'importante, come al solito, è l'equilibrio che si instaura all'interno della famiglia".

Già qualche anno fa Margot Sunderland, direttrice del Center for Child Mental Health di Londra, consigliò ai genitori di respingere l'opinione dominante e permettere ai bambini di dormire nel lettone sino ai cinque anni, affermando come questa abitudine renda più probabile che diventino degli adulti calmi, sani ed emotivamente equilibrati. Autrice di una ventina di libri sulla psicologia dell'infanzia, la Sunderland presentò la sua teoria nel saggio "The Science of Parenting" ("La scienza di fare i genitori"), basato sulle conclusioni di 800 studi scientifici. Secondo la psicologa, abituare i bambini a dormire da soli già a poche settimane di vita (uso comune ad esempio negli Stati Uniti, dove solo il 15% dei bambini può addormentarsi con mamma e papà, la percentuale più bassa del mondo) è anzi dannoso, perché la separazione dai genitori aumenta il flusso di ormoni dello stress, come l'idrocortisone.

http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2011/07/25/news/nessun_danno_se_il_bimbo_dorme_nel_lettone_dalla_scienza_via_libera_al_co-sleeping-19597348/

lunedì 25 luglio 2011

Papà consumista

Prendo spunto da un commento recentemente postato per introdurre un argomento decisamente spinoso, le responsabilità paterne in materia di educazione dei figli alle regole della società moderna.
In realtà la società in cui vivono i nostri figli ha diverse marce in più rispetto a quella in cui siamo cresciuti noi papà degli " 'anta", tutto è più veloce e dinamico ed il consumismo è ormai la parola d'ordine.
I ragazzi vanno a scuola con zaini griffati, videogiochi portatili e CELLULARI, per non parlare poi di vestiti da boutique, tutto questo è l'espressione della famiglia nella quale vivono.
Per generare questo benessere "apparente" il papà moderno ha un lavoro che lo obbliga a stare più di dodici ore lontano da casa e quindi ha molto poco tempo da dedicare alla propria prole.
Vediamo un pò: famiglia tipo,  due genitori che lavorano, escono presto da casa, accompagnano i figli a scuola, vanno al lavoro e stanno fuori fino a sera.
Nel frattempo i bambini a scuola ricevono brandelli di educazione dagli INSEGNANTI, a fine giornata sono prelevati o dalla BABYSITTER o dai NONNI, una volta a casa vengono messi davanti alla tv o peggio davanti ai videogiochi tutto il pomeriggio. Finalmente arriva la sera: la famiglia si ricongiunge i bambini si ritrovano con due "pezze" di genitori non proprio disposti a fare il cavalluccio con loro sulle spalle per casa.....anzi si affrettano a mettere i pargoli a nanna e ritagliarsi così un briciolo di relax. Tutto questo per cinque giorni la settimana ma poi, finalmente, arriva il Week End!
Il finesettimana tanto atteso serve a fare tante cose come:  la spesa, lavori domestici, tagliare l'erba, o ...riposare, perchè é giusto così dopo cinque giorni massacranti di lavoro, peccato che i bimbi aspettavano questi giorni per stare con papà!!!!!!.....ma non si può mica arrivare a far tutto........
Poi un bel giorno quando i nostri bimbi saranno diventati i nostri ragazzi noi vorremo essere i loro più cari amici, vorremmo che ci confidassero i loro segreti, le loro paure, invece no......siamo quasi degli estranei e non possiamo più farci niente.
Ma allora a cosa sono serviti gli zaini, i vestiti di marca, i cellulari ed i videogiochi all'ultimo grido? a niente rispondo io,  i figli secondo me avrebbero preferito un' ora di gioco in più con il loro papà piuttosto che avere quelle, ma proprio quelle, scarpe strafighe.
Bisognerebbe provare a rallentare un po', dedicare tempo di qualità ai nostri figli, insegnare loro che il tempo passato in famiglia e per la famiglia non è mai abbastanza, bisognerebbe, per tornare all'argomento del post, sovvertire ed insegnare a sovvertire le regole del consumismo che ci attanagliano e ricordarsi che il tempo passato non torna più e non ci possiamo fare niente. In fondo basterebbe cambiare punto di vista.

venerdì 22 luglio 2011

Nuovi papà

Studiato. Analizzato. Contato. Incasellato. Sviscerato. Affrontato. E chi ha altri -ato li aggiunga pure. Il fenomeno delle mamme 2.0 nel velocissimo mondo di internet, pronto a bruciare nel giro di pochissimo tempo qualsiasi novità, non fa più notizia.

Le mamme blogger non interessano più media ed esperti (anche perché tutto quello che poteva essere detto in merito è stato già ampiamente detto! Adesso lasciatele scrivere e, soprattutto, lasciateci in pace!).

Lo spotlight di oggi (sei out se non lo sai!) è puntato sui papà. Come dire: paparini, questi sconosciuti! Cosa avranno mai da raccontare in un blog?.

Eppure anche i papà (questi sconosciuti!) qualcosa da dire ce l'hanno e, sulle tracce di mogli e compagne (decisamente più avanti di loro nell'utilizzo dei nuovi media e dei nuovi mezzi di comunicazione... Tié!) si sono messi ad aprire blog e a scrivere post, raccontando, dal punto di vista maschile, l'esperienza della paternità, le gioie e i drammi di trovarsi ad affrontare per la prima volta il cambio di un pannolino, la prima pappa, i primi capricci.
 

giovedì 21 luglio 2011

10 100 1000 ....

Forse sono anche di più i blog dedicati alle mamme ed ai figli, dalla gravidanza allo svezzamento passando per l’ allattamento ed altro.
Esistono siti su pannolini, pappine, tettarelle, ecc…… ma i papà !!!
I papà sono quegli esseri misteriori ed evanescenti di cui nessuno si occupa o considera, non fanno parte in alcun modo dell’ universo bimbi.
Per qualcuno va anche bene ( meno problemi) in una società già di per se complicata, ma ad altri questa cosa va stretta.
Mi piacerebbe in questo spazio dare voce ai commenti di papà che come me pensano di far parte di un mondo strano, il mondo mamma-figli.